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il suo carattere di mammifero placentario, ed essendo la placenta stessa di forma discoidale, quello di mammifero di uno degli ordini più elevati. Solo negli ultimi stadii di sviluppo l’uomo si stacca anche da questi ordini ed assume i distintivi che lo contrassegnano di fronte agli altri mammiferi.
L’embrione dunque non si forma d’un tratto con tutte le sue parti perfettamente organizzate; ma somiglia dapprima, allo stato di uovo, agli infimi esseri unicellulari, e solo in seguito, progredendo nel suo sviluppo, assume a grado a grado i caratteri di animali vieppiù elevati, finchè riceve quelli che costituiscono la sua esclusiva proprietà. Questo fatto, per quanto possa sembrare semplice ed inconcludente, è di un’alta importanza nella ricerca dell’origine dell’uomo.
L'omne vivum ex ovo regge oggi cosi bene alla critica come ai tempi di Redi ; invero anche l'uomo in origine non è che un uovo , ossia per . usare un'altra parola , una cellula . L'uovo umano, quando è completo, è una cellula utricolare che si compone di una membrana e di un contenuto, il quale ultimo fa vedere il nucleo. Se facciamo il paragone fra l'uovo umano e una cellula, tro- viamo che alla membrana cellulare corrisponde nell'uovo la zona pellucida o radiata , al conte- nuto cellulare il vitello o tuorlo , al nucleo la vescicola germinativa ed al nucleolo la macchia germinativa. L'uovo umano è tanto simile a quelli degli altri mammiferi che è difficile di- stinguerlo da essi , e le sue dimensioni sono pic- colissime , poichè il diametro non misura che 0,17 mm .