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All’età del bronzo appartiene il maggior numero delle mariere o terramare e palafitte che si scoprirono in varie parti d’Italia e principalmente nell’Emilia. Le mariere sono avanzi di abitazioni di popoli antichi, i quali vivevano in mezzo alle proprie immondezze. Quest’asserzione ha provocato molte obbiezioni, ma non ci vuole molto per capire che ciò sia possibile; basta pensare a certi popoli selvaggi odierni dell’America settentrionale, oppure ad un non remoto passato delle nostre città, ed anche a qualche vicolo di alcuni dei nostri centri di popolazione.

Nelle terramare di quest’età, noi troviamo frammenti di pentole sotto forma di cocci; armi ed utensili diversi di pietra, di ossa e di corna di cervo; armi ed utensili di bronzo. Il materiale, di cui erano fatte quelle pentole, è argilla con granetti calcarei e silicei, cotta semplicemente al fuoco libero e non nei forni. Alcune pentole hanno uno strato esterno lucente e di color diverso da quello che offre la pasta interna; noi vediamo in questo caso la pentola coperta come di una vernice. La lucentezza che si osserva in tali stoviglie è dovuta all’ingubbiatura. Siccome lo strato esterno è talvolta nero, è probabile che i fabbricatori mescolassero insieme colla pasta minutamente trita, che dovea fornire lo strato esterno del vaso, del carbone ridotto in polvere. I manichi delle pentole delle nostre mariere avevano sovente una forma affatto caratteristica (vedi figura 21).

Fig. 21. — Manico di pentola delle terramare modenesi.

Oltre gli avanzi d’arte si trovano nelle mariere gli avanzi animali e vegetali. Lo studio degli avanzi animali ci ha insegnato che a