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periodo costrinse l’uomo a migrare da nord a sud, e fu allora che l’Europa meridionale venne invasa da genti somiglianti pei loro caratteri fisici ai Samojedi, agli Scandinavi e ad altri attuali abitanti dei paesi freddi, ed alcuni animali a ritirarsi verso il sud. La renna, ad esempio, venne allora nei nostri climi e vi restò finchè il clima mutato la costrinse a migrare verso il polo, di guisa che vi fu un’epoca, detta della renna, nella quale questo animale era sparso sopra la maggior parte dell’Europa.

Le traccie che sono rimaste delle industrie di quegli antichissimi popoli, consistono in punte di freccia e di lancie fatte di pietra, coltelli, raschiatoi, ascie, martelli e scuri egualmente di pietra; martelli, coltelli, aghi e pugnali fatti con pezzi di corna di cervo o con pezzi di ossa di buoi, di pecore e di altri quadrupedi. Quegli uomini erano principalmente cacciatori, come molti popoli tuttora selvaggi; e con freccie, lance, pugnali, ascie e scuri facevano la guerra ai mammiferi, che allora abbondavano, ne mangiavano le carni, ne spaccavano le ossa per estrarne il midollo ed adoperarlo a varii usi, ed impiegavano le pelli per farsi dei vestiti. Le caverne erano la loro abitazione.

Età neolitica. — A questa età, della pietra polita, e più precisamente al principio di essa, appartengono i cumuli di conchiglie o Kjökkenmoeddings, frequenti specialmente nella Danimarca. Essi hanno sovente uno spessore di uno o due od anche tre metri, sopra una lunghezza in alcuni casi di 300 metri, e una larghezza di 30 a 60 metri. Sono avanzi di cucina di villaggi interi, dove, insieme ai gusci di conchiglie, alimento