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l’uomo coetaneo solamente della fauna attuale, o fu egli coetaneo anche dell’elefante antico e primigenio, della jena e dell’orso delle caverne e perfino dell’elefante meridionale? Se l’uomo è vissuto in tempi remotissimi, egli avrà lasciate le traccie della sua esistenza negli archivi indistruttibili della terra.

Le età preistoriche sono fondate sul materiale, di cui l’uomo foggiava i suoi arnesi. Dapprima egli non conosceva che la pietra, che non sapeva nemmeno dirozzare; solo più tardi imparò a pulirla ed a levigarla. Poi costrusse gli utensili di bronzo, e finalmente quelli di ferro; per cui si distinsero le seguenti età:

1. Età della pietra grezza, o archeolitica,
2.  » » » pulita, o neolitica,
3.  » del bronzo,
4.  » del ferro, che è la presente.

Al disopra di tutte queste età qualche autore vorrebbe porre l’età della clava, partendo dalla idea, che la primissima arma non poteva essere che il bastone nodoso o la clava.

La classificazione sopra esposta è stata modificata in seguito ai progressi fatti dalla paletnologia, essendo sorto il bisogno di distinguere nell’età della pietra tre periodi, anzi che due, e cioè l’eolitico che risale ai tempi terziarii e comprende l’epoca tenaisiana; il paleolitico ed il neolitico dei tempi quaternarii. Alla loro volta i periodi paleolitico e neolitico sono suddivisi in epoche, come risulta dal quadro che segue.