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per arrivare al quesito, se in massima il problema sia so- lubile. E la risposta non può essere che affer- mativa, perchè in alcuni bassi animali fu giả risolto. Nelle api , ad esempio , l'apicoltore può far produrre maschi o femmine a suo piacimento appoggiandosi al fatto ormai incontestato che dall'uovo non fecondato nascono fuchi ( che sono maschi) e dall'uovo fecondato operaie o regine (che sono femmine) . Se in un alveare distrug- giamo le celle più larghe e di solito periferiche, non vi nasceranno che femmine ; se invece di- struggiamo le più strette lasciando sussistere le più larghe, non vi nasceranno che maschi. Si sa ancora che le regine , quando hanno esaurito la loro provvista di sperma e quindi sono vecchie, non generano che maschi al pari delle regine ancora vergini . Queste sono cose non solo note , ma anche da un pezzo passate nella pratica dell'apicoltura. Aggiungerò anche che il Maupas è riescito in un piccolo rotifero che è l'Hydatina a far produrre maschi o femmine a sua volontȧ elevando od abbassando la temperatura del- l'acqua in cui viveva l'Hydatina . Ma i risultati ottenuti in questi animali di struttura molto sem- plice non possono essere estesi ad animali cosi elevati come lo sono i mammiferi, le cui condi- zioni riproduttive non ci sono che incompleta- mente note. Il loro uovo è piccolissimo, avendo un diametro di appena 0,2 mm. , ed oltre ciò è scarso di tuorlo di nutrizione (deutoplasma) che è sparso uniformemente nel protoplasma. Se già in esso si determini il sesso in modo inaccessi- bile ai nostri microscopi , nessuno sa dire ; quello che sappiamo si è che gli organi sessuali ap- pariscono nell'embrione umano nella quinta set-