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maggiore di quattro, separati dagli incisivi per mezzo di un notevole intervallo. Nelle fiere osservansi dei robusti canini e tra i molari un potente ferino.

Si vede da ciò che anche il sistema dentario è di grande valore e fornisce dei buoni caratteri d’ordine. Ed avendo noi trovato una notevole differenza tra l’apparato mascellare-dentario delle scimie e quello dell’uomo, dovremo non solo pei caratteri offertici dalle estremità, ma per quelli ancora della dentiera, separare l’uomo dalle scimie e suddividere il gruppo dei Primati nei due ordini succitati.

A questi caratteri, ne’ quali l’uomo differisce dagli animali che gli sono più vicini, se ne possono aggiungere degli altri di minore importanza. Così la capacità craniana dell’uomo normale supera sempre i 1000 centimetri cubici, mentre nelle scimie non raggiunge mai questa cifra, e generalmente non supera quella di 500 centimetri cubici. Inoltre il cervello umano, quantunque concordi essenzialmente con quello delle scimie, ha nondimeno alcuni caratteri suoi propri. Si aggiunga ancora che la specie umana è cosmopolita e seppe quindi adattarsi ai climi i più differenti. E finalmente si consideri che l’uomo parla ed ha facoltà psichiche assai più elevate che quelle di ogni altro animale.