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Si volle anche dell’uomo fare una famiglia nell’ordine dei Primati, che abbraccia i mammiferi più elevati; ma si può esitare ad accogliere tale opinione, perchè l’uomo si distingue effettivamente da tutte lo scimie per la sua dentiera chiusa e per l’incesso eretto, due caratteri che sono seguìti da molti altri correlativi.

La classificazione che fa dell’uomo un ordine distinto nel gruppo dei Primati, sembrami ancor oggi la migliore, non ostante il parere contrario di alcuni valenti naturalisti, e può essere appoggiata al fatto che anche gli altri ordini dei mammiferi sono in gran parte stabiliti sopra caratteri desunti dalle estremità e dalla dentiera.

I Monotremi, ad esempio, hanno due piedi corti, a cinque dita, e nei piedi posteriori dei maschi troviamo uno sprone avente un foro presso l’estremità; nei Cetacei mancano le estremità posteriori, mentre le anteriori sono trasformate in pinne: i Pachidermi sono moltunguli, biunguli i Ruminanti, e monunguli i Solipedi; gli arti anteriori dei Chirotteri sono trasformati in organi del volo. È perciò naturale che la diversità nella struttura degli arti che troviamo nei Primati debba indurci a scomporre questo gruppo in due ordini, quello dei Quadrumani e quello dei Bimani.

Questo risultato viene confermato dallo studio dell’apparato dentario, poichè osserviamo che i diversi ordini dei mammiferi differiscono quasi sempre tra loro anche nella dentiera. Così i Monotremi o sono sforniti di denti od hanno dei denti cornei. I Solipedi hanno sei incisivi in ambo le mascelle e dodici molari: tra gli uni e