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Le idee di decenza variano nei diversi popoli. Il Turco crede cosa sconveniente per una donna il mostrare il viso. Una donna turca, se fosse sorpresa nel bagno, non coprirebbe le parti genitali ed il seno, come fa la Venere de’ Medici, ma si coprirebbe il viso; ed uscendo di casa non si cura tanto di nascondere le bellezze del suo corpo, quanto di porre un fitto velo sulla sua faccia. Le sculture dei più antichi templi dell’India mostrano che una razza può giungere ad un considerevole grado di civiltà senza vedere nessun bisogno di vestiti.

Gli abitatori delle isole Andaman si coprono di fango e si tatuano, ma non portano vestimenti. Molti Fuegiani, tanto uomini che donne, vanno al tutto nudi, ed altrettanto dicasi di altre tribù selvagge, sopratutto dell’Africa centrale. In generale però anche i selvaggi portano vestiti, quantunque miserabili ed incompleti; ma non tanto per un sentimento di decenza, quanto per ornamento, o per difendersi dai raggi cocenti del sole, dal freddo, dalle spine degli alberi, o dagli insetti. Così gli Ottentoti si coprono la schiena con una pelle di animale attaccata sul dinanzi, che portano per tutta la vita, o che loro serve di lenzuolo quando sono morti. Il rimanente del loro vestiario si riduce ad un pezzo di pelle, di forma quadrata, che attaccano ai fianchi per mezzo di un cordone, o che lasciano pendere sul davanti. Il vestito dei Veddah si riduce ad un sordido cencio, trattenuto sul dinanzi da un cordone che cinge i loro fianchi. Gli Australiani portano indosso pezzi di pelle o di opossum o di canguro. I Figiani vanno quasi nudi, riducendosi il loro vestito ad una cintura, la quale nelle