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ferro elegantemente intrecciato, è molto lunga e finisce a ventaglio. Quegli uomini l’appendono tra le coscie e la lasciano sporgere indietro, ciò che ha dato luogo all’asserzione di tribù africane munite di lunga coda (fig. 9). In altri casi la coda, presso questi stessi selvaggi, ha una forma diversa dalla suddescritta, è cioè fabbricata colla corteccia di una pianta (Sanseviera) e pende dal coccige a modo di coda da cavallo fino quasi al tallone.

Fig. 9. — Pretesa coda di un Niam-Niam.

Il vestiario. — Questo argomento sta in istretto nesso col precedente, perchè presso i selvaggi il tatuaggio sostituisce il vestiario. Si asserisce da molti che il pudore sia un sentimento innato dell’uomo, ma la cosa non è così; i riti religiosi degli antichi popoli e le pratiche di molti selvaggi moderni dimostrano il contrario, ne sia prova il ricevimento avuto da Langsdorff a Nukahiva che abbiamo sopra riportato. I missionarii hanno fatto del loro meglio per abituare gli Australiani ai vestiti, ma non vi sono riusciti che in modo incompleto ed hanno dato origine a delle scene piuttosto comiche. Avendo loro donato dei calzoni, dei panciotti, delle marsine e delle camicie, li videro comparire coi panciotti abbottonati sulla schiena, oppure coi calzoni tagliati in due e nella linea di mezzo disgiunti, o con la sola marsina senz’altro indumento, od altrimenti vestiti in modo da far sorridere, e da far comprendere che sono lontanissimi dall’idea che non è lecito di esporre alla vista del pubblico certe parti del corpo. La Sacra Scrittura stessa viene in nostro appoggio quando ci dice, che Adamo ed Eva s’accorsero di essere nudi dopo di aver commesso il peccato originale; ciò vuol dire che prima non se n’erano accorti.