Pagina:Canestrini - Antropologia.djvu/108

capelli con varie tinte. Nei differenti paesi i denti vengono macchiati di nero, di rosso, di azzurro, ecc., e nell’Arcipelago malese è una vergogna avere i denti bianchi «come un cane». I nobili Indù si ungono con olii aromatici e colorano di rosso la faccia interna delle mani e la inferiore dei piedi; il contorno degli occhi è colorato di nero. Le donne giapponesi tingono di bianco il collo, le braccia e parte del viso; di rosso le guancie, di nero il contorno degli occhi e di giallo dorato le labbra.

Nell’America meridionale una madre sarebbe accusata di colpevole indifferenza verso i suoi figli, se non adoperasse mezzi artificiali per foggiare il polpaccio della gamba secondo la moda del paese; ed in molte località viene deformato anche il piede. I Chinesi hanno idee strane intorno alla bellezza personale; l’uomo deve avere il corpo grosso, le unghie lunghe ed i piedi piccoli; la donna sopratutto i piedi piccoli, ed all’uopo li serrano fino dall’infanzia in strettoie tali da renderli di una piccolezza sorprendente, gusto depravato, sebbene in parte diviso anche dai popoli civili. Lo stivale di una donna nobile non deve superare la lunghezza di 7 od 8 centimetri, la suola raggiunge soltanto quella di centimetri 6 1/2. U n costume singolare è pure quello che s’incontra presso gli Annamiti ed altri Mongoli, di lasciar crescere cioè le unghie fino ad una lunghezza straordinaria, in guisa che talvolta sono quasi così lunghe come il resto della mano. Il solo indice ha un’unghia che non sorpassa l’apice del dito. Questo costume osservasi soltanto presso i nobili di quelle popolazioni, i quali così sembrano dire ai plebei: guardate