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Gli indigeni piansero la morte del grande viaggiatore, al quale resero i maggiori onori che erano presso di loro in uso, e perfino portarono le sue ossa lunghe in un tempio, le deposero a canto ai loro idoli, e sacrificarono dei cani e dei majali per ottenere il perdono del misfatto.

Per assicurarsi la protezione de’ loro Dei i selvaggi ricorrono ai sacrifizii, ne’ quali spesso sono vittima gli animali domestici, e talvolta anche gli uomini. I sacrifizii umani si compiono in molte parti del globo; ad esempio nella Guinea, in tutte le isole del Pacifico e principalmente nell’isola di Sandwich. Nei tempi antichi questi sacrifizii erano più estesi e più frequenti che oggidì, e si compivano anche in alcune parti dell’Europa.

Quanta differenza non passa fra la religione di un selvaggio e quella di un Europeo! Il fatto che oggi v’hanno tante gradazioni fra la completa mancanza di religione ed il cristianesimo, ci conduce a pensare, che la religione sia sorta nell’uomo in epoca remota, e siasi gradatamente sviluppata, tanto da raggiungere l’altezza a cui è arrivata ne’ nostri tempi presso le nazioni civili.

Dove vi sono idee, dove si compie la riflessione, rimanendo ignote molte cause di fenomeni ovvii o rari, si costituisce un’idea complessiva dell’ignoto, che più spesso incute spavento, e talvolta inspira fiducia. Questo è il germe della religione. Nell’uomo selvaggio di scarsi concetti e di povera e lenta riflessione, quell’idea rimane incerta ed oscura, nell’uomo civile si svolge a sistema di fede, nel pensatore si risolve ne’ suoi