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[versione diplomatica] è caso pensato: qǹ è rissa subitania si mitiga la sentenza: ma nõ dal giude perche condanna subito secondo le leggi, ma dalli tre principi, e s’appella pur’al . per grã nõ p̃ giusta, e quello può far la grã. Non tengono carcere, se nõ p̃ qualche ribello nemico un torrione. Non si scrive processo, ma in pr̃za del giudice, e del Potest. si dice il prò, et contra, e subito si condanna dal Giudice, e poi dal Podestà, se s’appella il sequente dì se condanna, e poi dal . il terzo dì s’aggratia, o condanna, e nõ puo morire se tutto il popolo à man comune nõ l’uccide, che boia nõ hanno, ma tutti lo lapidano, o brugiano, facendo ch’esso si leghi la polvere per morir subito, e tutti piangono, e pregano Dio che plaghi l’ira sua dolendosi, che sian venuti a secar un mẽbro infetto dal capo della Repub. e fanno di modo che esso stesso accetti la sentenza, e disputano cõ lui fintanto ch’esso convinto dica che la merita: ma qǹ è cosa contra la libertà, ò contra Dio, o contra l’officiali maggiori sensa misericordia s’eseguisce, q̃sti solo si puniscono con morte, e quel che more ha da dire tutte le cause perche nõ deve morire, e li peccati dell’altri, e dell’officiali, dicendo quelli mentano peggio, e se vince lo mandano in esilio e purgano la Città con preghiere, sacrificÿ, et amẽde


[versione critica] è caso pensato: qundo è rissa subitania si mitiga la sentenza: ma non dal Giudice perché condanna subito secondo le leggi, ma dalli tre principi, e s’appella pur’al Sole. per grazia non per giustizia, e quello può far la grazia. Non tengono carcere, se non per qualche ribello nemico un torrione. Non si scrive processo, ma in presenza del giudice, e del Potestà si dice il pro, e contra, e subito si condanna dal Giudice, e poi dal Podestà, se s’appella il sequente dì se condanna, e poi dal Sole il terzo dì s’aggrazia, o condanna, e non può morire se tutto il popolo a man comune non l’uccide, che boia non hanno, ma tutti lo lapidano, o brugiano, facendo ch’esso si leghi la polvere per morir subito, e tutti piangono, e pregano Dio che plaghi l’ira sua dolendosi, che sian venuti a secar un membro infetto dal capo della Republica. E fanno di modo che esso stesso accetti la sentenza, e disputano con lui fintanto ch’esso convinto dica che la merita: ma quando è cosa contra la libertà, o contra Dio, o contra l’officiali maggiori sensa misericordia s’eseguisce, questi solo si puniscono con morte, e quel che more ha da dire tutte le cause perché non deve morire, e li peccati dell’altri, e dell’officiali, dicendo quelli mentano peggio, e se vince lo mandano in esilio e purgano la Città con preghiere, sacrifici, e amende