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6r

[versione diplomatica] quattro capi, e dalli maestri di q̃ll’arte; li quali molto bẽ sanno ch'è più atto à q̃ll’arte, ó virtù, in cui hà da reggere: e p̃pongon in consiglio, et ogn’uno appone quel che sa di loro. però nõ può 1 se nõ quello, che sà tutte l’historie delle genti, e riti, e sacrificÿ, e repche et inventori di leggi et arti. poi bisogna, che sappia tutte l’arti meccaniche, perch’ogni duoi giorni s’impara una, ma l’uso cqui le fà saper tutte, e la pittura. E tutte le scienze ha da sapere, matematiche, fisiche, et astrologiche. Delle lingue nõ si cura, p̃ch’ha l’interpreti, che son li grammci loro. Ma più di tutti bisogna che sia metafisico e theologo, che sappia ben la radice, e prova d’ogn'arte, e scienza; e le similitudini, e differẽze delle cose; la necessità, il fato, e l’armonia del mondo. La possanza, sapienza, et Amor divino, e d’ogni cosa; e li gradi dell’Enti, e correspondevoli loro, cõ le cose celesti, terrestri e mariteme. e studia molto ne profeti, et Astrologia, dunque si sà ch’ha d’esser , e se nõ passa trentacinque anni nõ arriva a tal grado. E questo officio è p̃petuo; mentre nõ si trova chi sappia più di lui, e sia più atto al governo. Hosp. e chi può saper tanto! anzi nõ può saper governare chi attende alle scienze. G. io dissi à loro questo


[versione critica]

quattro capi, e dalli mastri di quell’arte; li quali molto bene sanno chi è più atto a quell’arte, o virtù, in cui ha da reggere: e propongon in consiglio, et ognuno oppone quel che sa di loro. Però non può Sole1 se non quello, che sa tutte l’istorie delle genti, e riti, e sacrifici, e republiche ed inventori di leggi et arti. Poi bisogna, che sappia tutte l’arti meccaniche, perch’ogni due giorni s’impara una, ma l’uso qui le fa saper tutte, e la pittura. E tutte le scienze ha da sapere, matematiche, fisiche, ed astrologiche. Delle lingue non si cura, perch’ha l’interpreti, che son i grammatici loro. Ma più di tutti bisogna che sia Metafisico e theologo, che sappia ben la radice, e prova d’ogni arte, e scienza; e le similitudini, e differenze delle cose; la necessità, il fato, e l’armonia del mondo. La possanza, sapienza, ed Amor divino, e d’ogni cosa; e li gradi dell’Enti, e correspondevoli loro, con le cose celesti, terrestri e mariteme. e studia molto ne profeti, ed Astrologia, dunque si sa ch’ha d’esser Sole, e se non passa trentacinque anni non arriva a tal grado. E questo officio è perpetuo; mentre non si trova chi sappia più di lui, e sia più atto al governo.

Ospitalario
E chi può saper tanto! Anzi non può saper governare chi attende alle scienze.
Genovese
Io dissi a loro questo
  1. 1,0 1,1 esser, lacuna, ndt.