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scelta di poesie filosofiche | 87 |
Italia, sepoltura
de’ lumi suoi, d’esterni candeliere;
ond’oggi ancor non chiere
il Consentin 2, splendor della natura,
per amor d’un Schiavone; e sempre fere
con nuovi affanni quel 3di cui l’aurora
gli antichi occupa, e Stilo ingrato onora.
1. Nomina i legislatori d’Italia e gli filosofi antichi.
2. Il Telesio proibito fu per invidia d’alcuni, «donec expurgetur», ecc.
3. Sono piú che venti anni che sempre è travagliato esso autore da invidi, con carceri e persecuzioni, per ben fare a chi non merita e pe’ peccati suoi ancora. Egli è da Stilo, cittá di Calabria, a cui, ecc.
madrigale 5
Privata invidia e d’interessi infetta
Italia mia; né di servir si smaga
chi d’ignoranza e discordia la paga,
e la propria salute le ha interdetta:
virtú ascosta e negletta
a te medesma, e nota a tutto ’l mondo
sotto ’l bello e giocondo
latino imperio, che di gente eletta
fu in lettere ed in arme piú fecondo
che l’universo tutto quanto insieme
con veritá, ch’or sotto il falso geme.
madrigale 6
Locri, Tarento, Sibari e Crotone,
Sannio, Capua, Firenze, Reggio e Chiuse,
Genova e l’altre, di gloria deluse,
fa da sé ognuna a Grecia paragone;