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scelta di poesie filosofiche | 61 |
madrigale 8
Beltá composta ne’ corpi ricerca
proceritá e di membri simmetria,
gagliarda agilitate e color vivi,
di moti e gesti a tempo leggiadria.
Piú i maschi che le femmine Dio merca
con ta’ segni, onde son piú belli e divi;
però piú amati, e quelle amanti plue.
Dunque nani, egri, tronchi e goffi, privi
son parte di bellezza, e vecchi e smorti,
grossi, deboli e storti,
e pigri, male accorti.
Se brutto in nulla alcuno al mondo fue,
tenner tutte virtú le celle sue.
Pur ogni bello è fior di qualche bene,
e d’alcun bello è fior la venustate.
Di tutti quello e questa a mentir viene,
che sta in note all’altrui gusto formate.
Qui dichiara quante parti e misture e condizioni ricerca la beltá corporale, della quale di sopra parlò. Nota che tutti i membri e colori ben posti non fan bello un nano, perché la piccolezza dinota mancanza di potere. Né pur le donne, che son pigre al moto, perché dinota fiacchezza. Né si ha sconcertati gli gesti, che