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scelta di poesie filosofiche 35


Questa comparazione è notissima a chi sa che la luce è simile al senno, secondo Salomone, e ch’essa è il primo colore, che per sé si vede e fa veder gli altri enti, di cui si riflette tinta, ed entra negli occhi con la tintura di quelli. Onde san Paolo: «Omne quod manifestatur, lumen est». E questo scrisse l’autor contra Aristotile, che fa il colore oggetto della vista, e non sa che ’l colore è luce imbrattata dalla nerezza della materia e smorta. Nota anche che la luce sente e vede piú che noi, secondo l’autore nel terzo De sensu rerum, e che s’allegra, diffonde, ecc.

madrigale 2

Cosí lo Senno in Dio senza fin puro,
moltiplicabile, unico e veloce,
tutto ad un tratto vede,
forma, insegna e possede;
detto qua «Verbo», e in ciel di miglior voce.
Partecipato poi dal mondo oscuro,
e di finita forza,
teme, ama, odia ed obblia;
né piú «Dio», ma vien detto
«natura», «sénno», «ragion», «fantasia».
E secondo piú o men dura ha la scorza
o piú e manco è schietto,
piú o manco sa; ma in Dio piú si rinforza.

Qualitá del Senno eterno simile alla luce, e del senno creato simile al colore, ch’è luce partecipata. E che, secondo la scorza corporea piú o men ottusa, piú o men sa. E che, da Dio guidato, come il color dalla luce, si rinforza e si fa visibile e conoscente ed attivo, poiché si vede quanto sanno piú gli discepoli di Dio che degli uomini. Nota che da ciò, che Dio partecipato non vien detto «Dio», ma «senno», ecc., si può argomentare che la mente nostra sia una luce o colore partecipante dell’esser divino od esso Dio partecipato, ecc. Theologiza et laetare.