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24 scelta di poesie filosofiche


Né san, né ponno, né vogliono fare,
né patir altro che ’l gran Senno scrisse,
di tutte lieto, per tutte allegrare;
quando, rendendo, al fin di giuochi e risse,
le maschere alla terra, al cielo, al mare,
in Dio vedrem chi meglio fece e disse.

Gli corpi esser maschere dell’anime, e che non fanno l’uficio suo primiero, ma artificiale, scenico, secondo il destino divino ordinò non sempre esser re chi è vestito di maschera regia. Ma, rendute le maschere alli elementi, saremo ignudi e vederemo in Dio, luce viva, chi meglio fece il debito suo; e però tra tanto bisogna aver pacienza ed aspettare la conoscenza della comedia nel giudizio universale.

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Che gli uomini seguono piò il caso che la ragione
nel governo politico e poco imitan la natura

Natura, da Signor guidata, fece
nel spazio la comedia universale,
dove ogni stella, ogni uomo, ogni animale,
ogni composto ottien la propria vece.
Finita questa, come stimar lece,
Dio giudice sará giusto ed eguale;
l’arte umana, seguendo norma tale,
all’Autor del medesmo satisfece.
Fa regi, sacerdoti, schiavi, eroi,
di volgar opinione ammascherati,
con poco senno, come veggiam poi.
Ché gli empi spesso fûr canonizati,
gli santi uccisi, e gli peggior tra noi
principi finti contra i veri armati.