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242 | poesie postume |
14
Sdegno amoroso
1
Queste d’ira e di sdegno accese carte,
che d’un ingrato cor son arme ultrici,
legga chi fugge Amore, e vegga in parte
i frutti suoi, l’infideltá d’amici,
com’io per breve amor diffuse e sparte
lacrime ho tante, amare ed infelici.
Or, se ferimmi Amor, odio mi sana,
ché d’un contrario l’altro s’allontana.
2
Di te vorrei lagnarmi, ingiusto Amore,
poiché fusti principio al pianger mio;
teco le mie querele e ’l mio furore
con giusto ardir di vendicar desio;
a te del mio penar pena maggiore
conviensi; e ’l vuole e la natura e Dio,
ché, se fusti cagion ch’io amassi altrui,
or tu devi soffrir gl’inganni sui.
3
Tu con l’aurato strale al manco lato
mi facesti, crudel, profonda piaga;
tu ne traesti il cor vinto e legato,
dandolo in preda a dispettosa maga,
che cela il finto amore e simolato
sotto l’imagin sua, che mille immaga:
immaga mille, e mille amori agogna;
a nullo osserva fede, a sé vergogna.