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226 | poesie postume |
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Sonetto alla beata Ursula napoletana,
a cui si raccommanda
Vergine, che ravvivi il sangue santo
dell’illustre senese Caterina,
nostra sorella, e della gran reina
d’undecimila porti il nome e ’l vanto;
pregoti, per l’onor del sacro manto,
di cui spogliato incorsi in gran ruina,
muova, pregando, la Mente divina
a compassion del mio angoscioso pianto.
Ché, tu ascendendo alla celeste corte,
10restarò per testimonio fido
di tua bontá, scampato dalla morte;
e canterò, tornando al mio bel nido,
11fin de’ miei travagli, e buona sorte
per gloria tua, con memorando grido.
14
Sonetto al signor Giovan Leonardi
avvocato de’ poveri
Ai spirti illustri del seculo antico,
stentando, ogni poeta aguaglia i soi;
ma or il vero è comparso per noi
santo Leonardo, in sì noioso intrico
d’offizio, nome e portamenti: io dico
il difensor commune, a cui sol poi,
degno di Cristo e degl’invitti eroi,
il titolo «dei poveri» gli è amico.
Sembra un leon ardente, che si muove
a guerriggiar: da bocca gli esce vampa
di leggi, d’argomenti e d’altre prove.
Ciò ch’egli scrive, a noi libertá stampa;
ciò ch’egli parla, nostra vita piove,
contra l’ombra di morte accesa lampa.