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190 | scelta di poesie filosofiche |
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AL SOLE 1
Nella primavera per desio di caldo
M’esaudí al contrario Giano. La giusta preghiera
dirízzola a te, Febo, ch’orni la scola mia.
Veggoti nell’Ariete, levato a gloria, ed ogni
vital sostanza or emola farsi tua.
5Tu subbiimi, avvivi e chiami a festa novella
ogni segreta cosa, languida, morta e pigra.
Deh! avviva coll’altre me anche, o nume potente,
cui piú ch’agli altri caro ed amato sei.
Se innanzi a tutti, te, Sole altissimo, onoro,
10perché di tutti piú, al buio, gelato tremo?
Esca io dal chiuso, mentre al lume sereno
d’ime radici sorge la verde cima.
Le virtú ascose ne’ tronchi d’alberi, in alto
in fior conversi, a prole soave tiri.
15Le gelide vene ascose si risolvono in acqua
pura, che, sgorgando lieta, la terra riga.
I tassi e ghiri dal sonno destansi lungo;
a minimi vermi spirito e moto dai.
Le smorte serpi al tuo raggio tornano vive:
20invidio misero tutta la schera loro.
Muoiono in Irlanda per mesi cinque, gelando,
gli augelli, e mò pur s’alzano ad alto volo.
Tutte queste opere son del tuo santo vigore,
a me conteso, fervido amante tuo.
25Credesi ch’ogge anche Giesu da morte resurse,
quando me vivo il rigido avello preme.