Fatiche doni con saper immenso
sotterra al fuoco accenso, — che fracassa,
cuoce e relassa, — e dentro fa i metalli, 60fuor monti e valli 13 . Co’ monti e valli, e fiumi e mar, distingui
i paesi: altri impingui, — altri fai macri,
e dolci ed acri — agli abitanti vari piú necessari 14, 65piú necessari e piú capaci ancora
di vite, che si fora — ugual pertutto 15;
e perché tutto — pur le cose stesse non producesse 16; ma producesse biade la campagna, 70s’alzasse alla montagna — il fummo e l’onda
arte profonda — di doppi lambicchi per farci ricchi 17 . Per farci ricchi altrove oro ed argento
nasce; altrove frumento, — augelli e fiere, 75rivi e peschiere, — macchie, salti e boschi, perch’io ’l conoschi.
Perch’io conoschi l’alta Cagion Prima,
fa mancar al mio clima — molte cose.
Commerzio puose, — amor e conoscenza 80tal Providenza 18 . Tal Providenza in due quadranti opposti
fa che in su il mar s’accosti — in uno colle:
l’altro s’estolle — per l’acque pendenti, là concorrenti. 85Son concorrenti di diversi fianchi
in cui avvien che manchi: — e in tutti lidi
sei ore vidi — alzarsi e sei abbassarsi, per piú avvivarsi 19. Per piú avvivarsi fa il medesmo l’aria, 90e pur qual mar si varia, — dove accolti
son vapor molti, — che capir non ponno, e spazio vonno.