participabil d’infinite sorti, 20necessitate, fato ed armonia,
Dio influendo, che su’ idea trasporti 6. Quando ogni cosa fatta ogn’altra sia,
cesserá tal divario, incominciato
quando di nulla unquanche nulla uscia 7; 25di voglia e senno eterno destinato,
che in meglio o in peggio non pòn far mutanza,
sendo esso sempre morte a qualche stato 8. Prepose il minor bene a quel ch’avanza,
e la seconda legge alla primera, 30chi die’ al peccato origine ed usanza 9. Poter peccare è impotenza vera.
Peccato atto non è: vien dal niente;
mancanza o abuso è di bontá sincera 10. Vero potere eminenza è dell’ente: 35atto è diffusion d’esser, che farsi
fuor della prima essenza non consente 11. Necessitá amorosa sol trovarsi
nel voler credo: ma di violenta
l’azioni e passion non distrigarsi 12. 40La pena a’ figli da’ padri si avventa,
la colpa no, se da voglia taccagna
imitata non è, poiché argomenta; ma dalla prole a’ padri torna e stagna,
chi bene generar non fan disegno 45e trascurâro educazion sí magna. Ma colpa e pena alla patria ed al regno,
che di tempo e di luogo non provvede
e di persone, che fan germe degno 13. Perché dell’altrui pene ognuno è erede, 50non lo condanna ignoranza o impotenza,
ma voglia mal oprante in quel che crede 14 Dall’ingannati torna la sentenza
agl’ingannanti, che’l Padre occultâro
e la fanciulla ancor nostra semenza 15.