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scelta di poesie filosofiche | 141 |
madrigale 5
Se lo spirto corporeo, che ’l calore
ne’ bruti e pur negli uomini ha produtto,
sempre esala al suo tutto,
né riede a noi, quantunque esca a dispetto,
ignorando ch’a gaudio va dal lutto:
viepiú la mente, che di lui men muore
tornando al suo Fattore,
poi, saggia e sciolta, fugge il nostro tetto 1:
avviso che non erri al Coro eletto 2.
1. Qui pruova a minori ad maius che l’anima de’ morti non torna al cadavero, poiché lo spirito animale, ch’esce con lutto, e si fa aria, pur non vuol tornare.
2. La bruttezza della terra fu avviso alli angeli che non errassero, se al suo centro non volean venire; e cosí è pure mò a noi.
madrigale 6
È tutto opaco il corpo, che ti cinge,
e sol ha due forami trasparenti;
né in lor le cose senti,
ma sol le specie, e non qua’ son, ché l’onda
le fa, il cristallo e ’l corno differenti,
che ’l lume che le porta altera e tinge.
Né pur tuo specchio attinge
a veder, l’aria sottil, che ’l circonda,
né gli angeli, né cosa piú gioconda.
Dice all’anima che il carcere suo è tutto opaco, e solo ha due forami trasparenti, che sono gli occhi, pe’ quali neanche le cose si veggono, ma le immagini, entranti con la luce di lor tinta, e di piú alterata dalle tuniche degli occhi e dagli umori, cioè