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116 | scelta di poesie filosofiche |
madrigale 5
Signor, a cui son figlie
le pietose preghiere,
le tue gran maraviglie
e grazie in me non mostri;
faraile a’ morti note?
o il fisico a cantar tue glorie altère
risuscitar gli puote?
o fia ne’ ciechi chiostri,
chi narri gli onor vostri?
o qui al buio alcun scerne,
tra obblio e perdizion, tue prove eterne?
madrigale 6
Quinci io pur sempre esclamo,
sera e dí ti prevengo:
— Libertá, Signor, bramo; —
e tu pur non m’ascolti,
ma volgi gli occhi altrove.
Povero io nacqui, e di miserie vengo
nutrito in mille prove;
poscia, tra i saggi e stolti
alzato, mi trasvolti
con terribil prestezza
nella piú spaventevole bassezza.
madrigale 7
Sopra me si mostrâro
tutti gli sdegni tuoi,
tutti mi circondâro,
come acqua tutti insieme;
ahi come stansi fermi!