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40 | scelta di poesie filosofiche |
degli enti nostri e del celeste coro;
vari riti, costumi, vite ed arti
de’ passati e presenti,
degli astri e delle piante,
de’ sassi e delle fiere;
tempi, virtuti, luoghi e forme tante;
le guerre e le cagion de gli elementi
noti chi vuol sapere,
ch’e’ nulla sappia, e non con finti accenti.
Mai l’uomo non può arrivar a dire: «unum scio, quod nihil scio», con veritá e non con umiltá falsa, se non quando averá saputo quanto contiene questo madrigale: perché da questo conosce che piú cose assai gli restano a sapere, e che queste neanche sa, perché vede tanto la sua ignoranza in esse, per la varietá e piccola penetrazione in loro, che s’accorge poi bene non veramente sapere. E questo è ’l sapere al quale può arrivare l’uomo perfettissimo, secondo la Metafisica dell’autore. E Socrate lo seppe. E san Paoloí disse: «Qui putat se scire, nondum novit quantum oporteat illum scire».
madrigale 4
Spirto puro e beato solo arriva
a sí saggia ignoranza; né può farsi
puro, chi non è nato
per colpa altrui o per fato.
Può di Natura il don piú raffinarsi
con gli oggetti e con l’arte educativa,
e farsi ampio e chiaro;
ma non leggier, di greve,
se di savi e di eroi
senno e forza ogni alunno non riceve.
Né si trasfonde, se fiacco ed ignaro
figlio fanno; onde puoi
considerare altronde don sí caro.