Pagina:Campanella, Tommaso – Poesie, 1915 – BEIC 1777758.djvu/35


scelta di poesie filosofiche 29


21

Nel sepolcro di Cristo

Quinci impara a stupirti in infinito
che l’Intelletto divino immortale,
perché divenga l'uom celestiale,
si sia di carne (oh santo Amor!) vestito;
ch’egli sia anciso da’ suo’, e seppelito;
che poi sen venne a vita trionfale
e ascese in cielo; che ciascun fia tale,
chi s’è con lui per vivo affetto unito;
che chi muore pel caldo di ragione,
sofisti atterra, ipocriti e tiranni,
che vendon l’altrui mal per divozione;
che ’l giusto morto i vivi empi condanni,
or fatta legge al mondo ogni sua azione,
ed ei giudice al fin degli ultimi anni.

Il sonetto è chiaro: desidera attenzione ed osservanza, riconoscimento ed imitazione.

22

Nella resurrezione di Cristo

Se sol sei ore in croce stette Cristo,
dopo pochi anni di fatiche e stenti,
ch’e’ soffrir volle per l'umane genti,
quando del ciel fece immortal acquisto;
che ragion vuol ch’e’ sia per tutto visto
sol pinto e predicato fra tormenti,
che lievi fûr presso a’ piacer seguenti,
finito il colpo rio del mondo tristo?