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26 | scelta di poesie filosofiche |
E però Macone è spurio, che recusò il martirio; e che gli principi veri dopo la lor morte anche signoreggiano, e piú; e, perché Macone domina ancora, in quanto disse qualche veritá, e per flagello, egli è principe di fortuna.
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Non è re chi ha regno ma chi sa reggere
Chi pennelli have e colori, ed a caso
pinge, imbrattando le mura e le carte,
pittor non è; ma chi possedè l’arte,
benché non abbia inchiostri, penne e vaso.
Né frate fan cocolle e capo raso.
Re non è dunque chi ha gran regno e parte,
ma chi tutto è Giesu, Pallade e Marte,
benché sia schiavo o figlio di bastaso.
Non nasce l’uom con la corona in testa,
come il re delle bestie, che han bisogno,
per lo conoscer, di tal sopravvesta.
Repubblica onde all’uom doversi espogno,
o re, che pria d’ogni virtú si vesta,
provata al sole, e non a piume e ’n sogno.
Si pruova con esempi naturali non essere re chi regna, ma chi sa, può e vuole regnar bene. Pallade e Marte son la virtú militare e la prudenza umana: Giesú è la virtú e sapienza divina. E chi di queste è vòto, non è re. Se l’uomo non nasce con la corona, come il re de’ pesci, dell’api e degli uccelli, questo è segno che all’uomo si convenga vivere in repubblica, perché la natura non ci dá re: overo che non alla vesta e corona si deve mirare ed alla successione, ma alla virtú provata in azioni sante ed eroiche; e così poi deve essere eletto a re.