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commentando a’ suoi accoliti, nella cospirazione calabrese. Giá nel 1599 aveva scritto anche gli Articuli prophetales e i Segnali della morte del mondo (Am., Cong., i, 149); ma per questo son. si deve venire al gennaio 1600, come vuole l’Amabile (ii, 93). Nel i° v. si accenna a una terribile inondazione del Tevere, avvenuta nella penultima settimana del 1598, continuata per tre giorni, dal martedí al venerdí, onde non si poterono celebrare le feste di Natale (Campanella, Narrazione, in Am., Cast., ii, docc., p. 128). Il Po inondò la Lombardia. Ci fu «brucorum prodigiosa illuvio in Italiam» (Art. proph., in Cong., iii, 496). Pel v. 8 è da ricordare l’incursione turchesca avvenuta il venerdí santo alla Roccella, in cui furono catturate 40 persone (Cong., i, 152).

N. 7, v. 4. — Don Carlo Ruffo bar. di Bagnara, don Fabrizio Carafa principe della Roccella, don Gio. Geronimo Morano, fratello a Gio. Battista barone di Gagliato, aiutarono tutti don Carlo Spinelli nella repressione della congiura campanelliana. Pel v. 12 si noti che lo Xarava era stato infatti scomunicato nel 1598 dal vescovo di Mileto per contrasti giurisdizionali; e scomunicato rimase almeno fino al 1605 (Amabile, Cong., i, 119; ii, 43). Il C. invece (lett. al papa e ai card, del 1607, in Arch. stor. ital. cit., pp. 80-81) credeva fosse stato assolto molto prima.

N. 8. — Il «perfido angue» del v. 8 è Satana. Il «bianco campione» è il C. domenicano, appartenente a quell’ordine predestinato, secondo s. Caterina.

N. 9, v. 14. — Allusione alla monarchia universale presagita nella Monarchia di Spagna, e nella quale si sarebbe attuata da ultimo la cittá del sole.

N. 10. — Scoperta la congiura, il C., insieme con fra Domenico Petrolo, si allontanò da Stilo e si rifugiò prima (fine agosto 1599) a Stignano, quindi in un convento a S. Maria di Titi: donde, non volendo lasciarsi raggiungere dal De Rinaldis, scapparono entrambi verso la Roccella, feudo del Carafa, dove furono accolti dal contadino Giovanni Antonio Mesuraca, che aveva degli obblighi (come si vede da questo son., v. 9) verso il C., e che, fatto travestire anche il C., poiché giá il Petrolo era travestito da ortolano, diede loro a credere che volesse tenerli celati, intanto che procurava loro un imbarco. Invece li tradí; e dopo tre giorni (4-6 settembre) i due furono catturati. Il «tuo signor» del v. 1 è il Carafa.

N. 11. — È evidentemente dello stesso tempo dei sonn. precc. e seguenti.