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272 | annotazioni |
viaggio d’istruzione col precettore Tobia Adami (n. nel 1581 a Werdau, nel Voigtland, e m. nel 1643 consigliere aulico del duca Ernesto di Sassonia, princ. di Weimar ed Eisenhach); e, dopo aver visitato Padova e Venezia, quindi la Grecia, la Siria e la Palestina, tornarono per Malta in Italia. A Napoli si fermarono in grazia del C., il quale diede all’Adami, con queste poesie, tutte le opere che aveva pronte, perché il buon tedesco le pubblicasse in Germania; e dopo la sua partenza continuò a carteggiare con lui, per convertirlo dal protestantesimo (cfr. Kvacala, Th. C. ein Reformer, pp. 122-5 e Protest. gel. Polemik cit.). L’A. infatti, oltre le Poesie, pubblicò il Prodromus philos. instaurandae (1617); il De sensu rerum (1620); l’Apologia pro Galilaeo (1622) e le quattro parti Realis philosophiae epilogisticae con la Civitas solis (1623). Il De sensu è dedicato appunto «Henrico et Rudolpho a Bina».
N. 71, v. 12. — Filippo III re di Spagna. Il carcere peggiore è questo del Caucaso, ossia della fossa di S. Elmo, a cui si scendeva per 22 o 23 scalini; quello, pur terribile, di «l’altrieri» è il torrione di Castel Nuovo (per cui v. nota al n. 62). Cfr. la lett. del C. al Querengo del 1 luglio 1607, in Amabile, Cod. d. lett., p. 60 sgg. Il C. stesso ci fa sapere che lo guardavano «50 leopardi», ossia soldati spagnuoli. Si veda ancora l’eloquentissimo doc. scoperto dall’Amabile (Cast., i, 94) nell’Arch. vaticano, relativo a una questione giurisdizionale tra la curia ed il governo di Napoli per la carcerazione di un frate reo d’assassinio nel maggio 1610, in cui si fa menzione di un «carcer nimis durus», detto «la fossa di Campanella».
N. 72. — È la fossa di S. Elmo, di cui nel son. precedente, E, come il son., questa canzone appartiene al quadriennio, in cui il C. languí in quella fossa. Per l’intelligenza di essa conviene riscontrare il salmo 87, dal quale lo stesso C. avverte che la canzone in parte è «cavata».
Madr. 3. — Cfr. salmo 87, vv. 5-8. Nei «mostri e draghi» del v. 8 è un’allusione all’apparizione di diavoli, di cui esplicitamente si parla nella canz. 4 in Dispregio della morte, nel De sensu rer., i, 6; ii, 25; iii, 4 e 5; iv, 1 e 2, e altrove: v. Amabile, Cast., i, 18 n.
Madr. 5. — Cfr. salmo 87, vv. 11-13.
N. 73. — Le tre canzoni di questa Salmodia furono «fatte in un tempo stesso... come tre sorelle d’un parto» (p. 138) nel dodicesimo anno della prigionia del C. (pp. 119, 136), ossia nel 1611. Non era piú in Sant’Elmo (Amabile, Cast., i, 144-5).