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236 | poesie postume |
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[Il corpo di madonna paragonato all’universo]
Madonna, han scritto che l’umana testa
il ciel sembri, del cui bel paradiso
la bocca è fonte, gli occhi stelle, e ’l viso
dove il folgore nasce e la tempesta;
Dio, la raggion che sempre mai sta desta;
gli angeli, i spirti che portano avviso;
e ’l resto e quel di sotto han poi diviso
con bella somiglianza e manifesta.
L’umana terra sta nell’uman centro,
che del suo paradiso il fonte asconde;
son gambe, piè, man, braccia, arte e sostegno.
Però que’ nèi, che porti dui, nati entro
l’acque de’ paradisi, hanno il fior, donde
lontan, sterile resta il terzo segno.
3
[A Dianora suora francescana]
Donna, ch’in terra fai vita celeste
sotto la guida di colui, che in Cristo,
amando, trasformossi, e tale acquisto
feo, che di crocifisso alfin si veste,
tu fai grand’opre sí conformi a queste,
che spirto acceso al mondo non s’è visto
tanto d’amor divin all’altro misto,
che l’anime subleva afflitte e meste.
Per rengraziar, non per lodarte, io vegno;
ché non può lingua umana pienamente
narrar le tue virtuti a parte a parte.
Stella dian, ora al mio fragil legno,
che solca un mar d’affanni, onde non parte
l’occhio del mio desire e della mente.