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scelta di poesie filosofiche 189


è imitata, comunque ella parli. Il che è segno e causa d’imperio, perché l’imitato dona legge agl’imitanti. Poi si vede che, facendo novelle rime e modi di poetare, sperava dar fine al vecchio secolo, in cui piangeva intra la fossa, ecc.

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Salmo cxi

BEATUS VIR QUI TIMET ecc.

Quegli beato è, del Signor c’ha santa temenza;
sicuro e lieto il fa sua legge pia.
Di costui in terra alligna il seme potente,
del giusto il germe ognor benedetto fia.
5Ne’ cui bei tetti ricchezza e gloria abonda,
in tutti tempi alberga la giustizia.
Pur nelle tenebre a’ santi il bel lume si mostra
del pietoso Dio splendido tuttavia.
Giocondo è sempre il donator largo e benigno;
10dal buon giudizio non si rimove mai.
Il suo nome mai non potrá estinguere morte,
né mala fede teme, e vittorioso vola.
Sta nel Signor fermo e sempre di speme ripieno:
non si movrá innanzi ch’ogni nemico pèra.
15Il suo divise, e mangiâro i poveri amici;
gloria subblima il corno potente suo.
Il che vedendo poi, il peccator tristo s’adira,
dibatte i denti, e pur rabioso crepa.
Del giusto, ancor che al tardo, il disegno riesce,
20e de’ malvagi l’empia voglia père.