Pagina:Campanella, Tommaso – Poesie, 1915 – BEIC 1777758.djvu/194

188 scelta di poesie filosofiche

APPENDICE

DELLE TRE ELEGIE FATTE CON MISURA LATINA

87

AL SENNO LATINO

Ch’e’ volga il suo parlare e misura di versificare
dal latino al barbaro idioma

Musa latina, è forza che prendi la barbara lingua:
quando eri tu donna, il mondo beò la tua.
Volgesi l’universo: ogni ente ha certa vicenda,
libero e soggetto ond’ogni paese fue.
5Cogliesi dal nesto generoso ed amabile pomo.
Concorri adunque al nostro idioma nuovo.
Tanto piú, che il fato a te die’ certo favore,
perché, comunque soni, d’altri imitata sei.
D’Italia augurio antico e mal cognito, ch’ella
10d’imperii gravida e madre sovente sia.
Musa latina, vieni meco a canzone novella:
te al novo onor chiama quinci la squilla mia,
sperando imponer fine al miserabile verso,
per te tornando al giá lagrimato die.
15Al novo secol lingua nova instrumento rinasca:
può nova progenie il canto novello fare.

Questi versi sono fatti con la misura latina elegantemente; cosa insolita in Italia. Notasi che bisogna accommodarsi al tempo, e che i latini s’abbassino alla lingua introdotta da’ barbari in Italia; e la loda ch’è mista, com’inserto chi fa meglior frutto, e ch’Italia sempre