E spazio vonno, e spazio van cercando,
purgando, ventilando, — trasferendo 95e convertendo — il fummo in util pioggia20: stupenda foggia! Stupenda foggia, ch’a piú parti giove.
Fiere ed augelli altrove — e pesci porta:
le navi esorta — al corso; noi a consulta; 100altri sepulta. Altri sepulta in sonno, ed altri in sabbia;
svelle arbori con rabbia, — e gran citati21.
Son fecondati — i campi, ove dolce aura il verde innaura22. 105Fa verdi, innaura e purpuree le nubi,
il sol, perch’io non dubi — or, che piú pèra
la nostra sfera — in mare 23. Il suo ben vale ciò che in su sale: quando in su sale, in grandini s’ingroppa 110grosso vapor, che scoppia — in caldo loco;
ma non a poco a poco, — qual la neve, che il freddo beve 24 Il freddo beve, e si congela in brina
quel ch’aura mattutina — o sera agguaglia, 115come si quaglia — in pioggia il fummo, e cade dolce alle biade25. Per far le biade e’ manca nell’Egitto,
onde il Nil fu prescritto — che inondasse,
che Assur fruttasse — e l’India in questa guisa, 120che Dio n’avvisa26. Dio pur n’avvisa, che l’Arabia ottenne
solo rugiada, e fenne — incenso e manna,
nettarea canna, — e ragia, di che degni fûr i miei regni27. 125Tutti anche i regni han piani, balze e selve,
pasto e casa di belve. — Oh maraviglia!
quanta famiglia — per te, Signor, nasce, si cresce e pasce.