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172 | scelta di poesie filosofiche |
Liquor divino, che gli animi allegra.
Con sale ed oglio integra — il cibo, e sana.
Fa alla sua tana — giorno quando è notte:
60oh leggi rotte!
Oh leggi rotte! ch’un sol verme sia
re, epilogo, armonia, — fin d’ogni cosa.
O virtú ascosa, — di tua gloria propia
pur gli fai copia 9,
65Pur gli fai copia, se altri avviva il morto;
passa altri, e non è assorto, — l’Eritreo;
Canta Eliseo — il futuro; Elia se ’n vola
alla tua scuola;
alla tua scuola Paolo ascende, e truova
70con manifesta pruova — Cristo a destra
della maestra — Potestade immensa.
Pensa, uomo, pensa!
Pensa, uomo, pensa; giubila ed esalta
la Prima Cagion alta; — quella osserva,
75perch’a te serva — ogn’altra sua fattura,
seco ti unisca gentil fede pura,
e ’l tuo canto del lor vada in piú altura10.
1. L’uomo, fatto ad immagine di Dio, nasce senza senno e senza forza e senza vesti e senza arme, le quali son concedute alle bestie dalla natura. Dunque par figliastro di Dio; e gli altri, figli.
2. Ma poi, quando mette senno, diventa dio del mondo.
3. E mostra la sua divinitá in comandar a tutte cose terrene e marine, e di piú ascendere in cielo con la matematica, e saper le nature e moti e misure delle cose celesti.
4. La divinatoria è segno della divinitá umana.
5. L’uomo vince l’astuzia e la forza degli animali solo col senno.
6. Il far parlare le carte, scrivendo, e gli orologi fu pur segno d’ingegno divino.
7. Dice che l’uomo non facci ciò per la mano ch’e’ ha, ma per lo senno; poiché le scimie ed orsi hanno mano, e pure non trattano il fuoco. E questa arte è propria dello senno solo, per segno che l’uomo non ha l’anima dal fuoco, ma piú divina.