Sa le nature delle stelle e ’l nome,
perché altra ha le chiome, — ed altra è calva,
chi strugge o salva 4 — e pur quando l’eclisse a lor venisse, 25quando venisse all’aria, all’acqua, all’humo.
Il vento e ’l mar ha domo, — e ’l terren globbo
con legno gobbo — accerchia, vince e vede, merca e fa prede. Merca e fa prede; a lui poca è una terra. 30Tuona, qual Giove, in guerra — un nato inerme;
porta sue inferme — membra e sottogiace cavallo audace. Cavallo audace e possente elefante;
piega il leon innante — a lui il ginocchio; 35giá tirò il cocchio — del roman guerriero: ardir ben fiero! Ogni ardir fiero ed ogni astuzia abbatte 5,
con lor s’orna e combatte, — s’arma e corre.
Giardino, torre — e gran cittá compone 40e leggi pone. Ei leggi pone, come un dio. Egli astuto
ha dato al cuoio muto — ed alle carte
di parlar arte; — e che i tempi distingua dá al rame lingua 6. 45Dá al rame lingua, perc’ha divina alma.
La scimia e l’orso han palma, — e non sì industre,
che ’l fuoco illustre — maneggiasse; ei solo si alzò a tal volo 7. Si alzò a tal volo, e dal pianeta il tolse; 50con questo i monti sciolse, — ammazza il ferro,
accende un cerro, — e se ne scalda e cuoce vivanda atroce; vivanda atroce d’animal che guasta 8:
latte ed acqua non basta, — ogn’erba e seme 55per lui; ma preme — l’uve e ne fa vino, liquor divino.