Pagina:Campanella, Tommaso – Poesie, 1915 – BEIC 1777758.djvu/17


scelta di poesie filosofiche 11

55Bisogno e voluntá, non senso raro
mirando, spesso rispose il pio Padre
lá dove e come i figli l’invocâro 16.
Talché, barbare genti [ed idoladre]
se operaste giustizia naturale,
60non siete esenti dalle sante squadre 17.
Vivo, e non morto, un padre universale,
non parzial, né fatto esser Dio mai,
a chi s’annunzia piú scusa non vale 18.
Al che aspettato e’ venne in tanti guai,
65commosso dagli nostri errori e danni,
come per tutte istorie ritrovai 19,
contra sofisti, ipocriti e tiranni 20,
di tre dive eminenze falsatori,
a troncar la radice degli inganni.
70Voi falsi sempre sol, commentatori,
additaste per tata alli bambini
voi stessi e le serpenti e statue e tori 21.
Poi contra i sensi propri a’ peregrini
non bastò dir che la saetta vola,
75ma che sia uccello, e Dio gli enti divini.
Perdé la Bibbia la mosaica scuola
al tempo d’Esdra.    .   .   .   .   .   .   .
   .   .   .   .   .   .   . 22.
I propri farisei Cinghi sortìo,
80Amida i bongi di Chami e Fatoche,
l’altro emisfero in empietá finío.
Utili a tutti, chiare leggi e poche 23,
per l’arte abbandonâro la Natura:
perché nel primo seggio le rivoche,
85delle scienze ognun vuol ch’abbia cura 24,
non le condanna con le false sètte,
ch’abborriscon la luce e la misura.
Ammira il sol, le stelle e cose elette
per statue di Dio vive e cortigiani:
90adora un solo Dio, ch’un sempre stette 25.