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scelta di poesie filosofiche 161


madrigale 9

Tardi, Padre, ritorno al tuo consiglio,
tardi il medico invoco;
tanto aggravato, il morbo non dá loco.
Quanto piú alzar vo’ gli occhi al tuo splendore,
piú mi sento abbagliar, gravarmi il ciglio.
Poi con fiero periglio
dal lago inferior tento uscir fuore
con quelle forze, che non ho, meschino;
meschino me, per me stesso perduto:
ché l’aiuto divino,
che sol salvarmi può, bramo e rifiuto.

Mira come la risoluzione di viver bene, impedita da’ mali abiti, come cerca con la prudenza umana uscir da quel male, donde non può umanamente.

madrigale 10

Desio di desiar tue grazie tengo:
certa, evidente vita,
quando voglia possente a te m’invita,
e quando è fiacca, avaccio sento il danno;
su l’ale del voler non mi sostengo
rotte e bagnate. Vengo
a que’ favor, che si pregar mi fanno.
Deh! pregate per me voi, ch’io non posso:
voi, Piero e Paolo, luminar del cielo,
Radamante e Minosso
della celeste legge e del Vangelo.

Vedendo che ha il desiderio di desiderare, ma non del desiderato aiuto, e che quando si movea a Dio, subito sentia aiuto; e quando la voglia era lenta, sentia il danno, si risolve di dimandare aiuto, ecc.