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scelta di poesie filosofiche | 159 |
madrigale 5
Altri il demonio, altri l’astuzia propia
spinse a far cose nuove,
permettente Colui che ’l tutto muove,
per ragion parte chiare e parte oscure.
Laonde chi di senso ha maggior copia,
spesso sente piú inopia,
empiendosi di false conghietture,
che i divi ambasciator sien anche tali;
e la bontá di Dio, che condescende
e si mostra a’ mortali,
disconosce, discrede e non intende.
Come quelli che predicarono novitá, non tutti furon da Dio mandati, ma dal demonio, come Maometto e Minos; altri dalla prudenza, come Pitagora, ecc.; onde molti pensano che anche Moise e gli profeti sieno cosí venuti, e s’ingannano.
madrigale 6
Osserva, uomo, osserva quella legge,
nella qual nato sei:
prencipe e sacerdoti sienti dèi,
e i lor precetti divini, quantunque
paiano ingiusti a te ed a tutto il gregge;
se Dio, per cui si regge,
diluvi, incendi e ferro usa, quandunque
par giusto, e cosí que’ministri d’ira.
Dove Dio tace e vuole, taci e vogli;
con voti al porto aspira,
schifando via, non offendendo, i scogli.
Che l’uomo deve comportare i tiranni, mentre da Dio sono permessi, il quale usa questi flagelli e fuoco e peste e guerra; e dove non ti dice altro, sta chieto, prega, ecc., e non ti mettere ad aiutare con novitá, ecc.