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Amici miei, io vi fo un presente, non del mio, ma d’un amico, che conoscete. Dono piccolo nell’apparenza, ma grande veramente nella sua realtá. Io l’ho giudicato degno de’ vostri belli spirti, e so che voi ne farete stima secondo il merito d’esso. Il parlare stretto talvolta e filosofico, e piú con la naturalezza ed accortezza calabrese che con l’eleganza toscana adornato, non vi disturbi, che gli altissimi concetti qui proposti vi sieno meno piacevoli e gustosi.

Io son certo che né lo μυροθήκιον di Dario, né l’Ὁμηροθήκιον d’Alessandro conteneva cose piú eccellenti. Nel resto il Primo Senno, che fa gli suo’ raggi tanto illustri e chiari, come per Prima Possanza ci ha fatto d’una istessa spezie, così ci unisca nel suo santo Amore; ed io per servirvi sarò sempre

il vostro.