Pagina:Campanella, Tommaso – Poesie, 1915 – BEIC 1777758.djvu/105


scelta di poesie filosofiche 99

Ché i poeti vedran l’etá ch’avanza
ogn’altra, come l’òr tutte minère;
e ’l secol innocente, che si chere
ch’Adam perdéo, dará la pia possanza.
Goderanno i filosofi quel stato
che d’ottima Repubblica han descritto,
che in terra ancora mai non s’è trovato;
e i profeti in Sion, fuor di dispitto,
lieto Israel da Babilon salvato,
con piú stupor che l’esito d’Egitto.

In questo terzo sonetto per consonanza di voce e di soggetto dice che potremo pregare: «Adveniat regnum tuum, ut voluntas tua fiat in terra, sicut fit in coelo», quando tornassimo alla figliolanza per mezzo del senno, e che gli desidèri d’ogni nazione e professione saranno adempiti; che gli poeti vedranno il secolo d’oro da lor cantato, e gli filosofi lo stato de optima republica da essi descritta, e gli profeti Israel liberato da Babilonia con piú miracoli dell’esito d’Egitto, secondo che scrive Isaia ed Ezechia. Vedi gli Articoli profetali dell’autore.

50

Sonetti alcuni profetali

Mentre l’aquila invola, e l’orso freme,
rugge il leon, e la cornacchia insana
insulta l’agno, in cui si transumana
nostra natura, e la colomba geme;
mentre pur nasce la zizania insieme
col buon frumento nella terra umana,
nutricasi la setta empia e profana,
che’l ben schernisce della nostra speme;
che ’l giorno vien che gli fieri giganti,
famosi al mondo, tinti di sanguigno,
a cui tu applaudí con finti sembianti,