Pagina:Campanella, Tommaso – Lettere, 1927 – BEIC 1776819.djvu/83


lettere 77

Dionisio Ponzio chi voleva uscir in campagna per ammazzar certi frati che fecero ammazzar suo zio, come per molti processi costa, e si servia delle mie parole, come gli eretici di quelle di san Paolo, per mover genti a quest’effetto, non per ribellare. Ma il fiscale don Luigi Sciarava, scommunicato, avvisato da quelli rivelanti ch’erano sequestrati per debito, si pensò che fosse ribellione fatta da clerici per le tante dispute ch’erano di giurdizione e cittá interdette e baroni; e fece un processo secreto, e ci pose anche il governator don Alonso de Roias e vescovi e prelati. E noi per scampar la vita alle prime furie, fu bisogno dir ch’eramo eretici per non parer esser mandati dal papa. Questa eresia poi si vide esser vanitá ed industria per venir a Napoli e non morir in Calabria senza processo; e tutti furo liberati.

Io non ho testimonio alcuno contra, se non Maurizio che fu ingannato sotto parola della vita dopo molti tormenti, quando andava a morire, e disse mille bugie: gli altri sono per detto fra Dionisio che negò ogni cosa, fuggí e si fece turco per disperazione, ma non credea a quella setta. Né deve a me pregiudicare, sendo scritto: «erunt duo in eodem ledo, unus assumetur, alier relinquetur», ed «ex nobis exierunt, sed non erant ex nobis, nam permansissent etc.». Si vede poi di me il contrario in tutta la vita; perché oltre li molti libri ch’ho fatto di teologia e filosofia contra gentili ed eretici, e con tanti travagli, chiamato da loro, mai non ho voluto passar in Germania. Ho di piú composto un libro della Monarchia cattolica, dove mostro per profezie umane e divine come oggi ha di succedere in persona del re di Spagna sopra tutto il mondo, di cui non è il re anima, ma la religione che può star tutta in tutto, ed in ogni membro, contra il detto d’Aristotele; e con politica mirabile discorro sopra tutti regni del mondo e del fin loro, e come Spagna ha da guidarsi per arrivarci presto e facilmente. Di piú scrissi un libretto Alli principi d’Italia che per util loro e di santa chiesa non dovessero contradire all’imperio spagnuolo, altamente anderanno a ruina; ed in che modo si pònno assicurar della gelosia ch’han di lui — un