Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
354 | t. campanella |
che è la natura e la sacra scrittura, per vendicar la fede dal gentilismo; e di piú consumtnato nella teologia di padri tutti e di tutti scolastici, e nei sacri concili e canoni [non] che leggi tutte e bullari. E però deve piú che probabilmente credere che in quello Centon tomistico che m’impugnano gli emoli, non ho error né eresia, se san Tomaso non è eresiarca, delle cui parole otto e dieci volte replicate è composto. Quanto a quel che potrebbe far dubitare d’ignoranza e malizia per le censure che feci nel libro del padre Mostro, io di novo li rimando le sue proposizioni. Per amor di Dio, le legga, perché conosca come il padre Acquanegra le occultò — per zelo forse della religione o pensando dar gusto al cardinale Antonio — ai censori boni e le mostrò all’adulatori con dire ch’eran solo bizzarrie di parole e non eresie, e però qui si ne fa libro, giá che non cessan di perseguitarmi; e quanto fecero in Roma per mezzo di signori Nepoti per astraermi dall’animo di Vostra Beatitudine; e come stampâro l’Astrologia mia per farmi odioso a Vostra Beatitudine, pensando che ci fosse superstizione in quel secreto filosofale di schivar li mal’influssi.
Si ricordi anche Vostra Beatitudine che avanti ch’io venissi in Roma, fecero una censura falsa a nome del Bellarmino nei libri che mandai in Roma a stampare; ed io mostrai che le proposizioni che m’addossavan per male erano catolice e le contrarie eretiche, o che non eran ne’ miei libri. E cosí fu accettata dal Santo Offizio la risposta mia per bona; e dopo venendo a Roma il Mostro, ad istanza del cardinale Borgia e Scaglia, fece una censura d’ottanta proposizioni falsissima. Ed io dimandai per memoriale a Vostra Beatitudine che sia esaminato in presenza di cardinali con il libro e censure in mano, per mostrar che non eran nei libri miei quelle proposizioni, e che molte de industria eran mal interpretate e molte non intese, perché non sanno teologizare, e credeno piú a commenti ch’al testo sacro, e piú anche alle manuscritte lezioni di lor lettori ch’a commenti.
Ed io avevo visto secretamente queste false censure, però scrissi cosí a Vostra Beatitudine; e Vostra Beatitudine rispose