Pagina:Campanella, Tommaso – Lettere, 1927 – BEIC 1776819.djvu/36

30 t. campanella

quanto prometto, poich’é fatto in etá di trentun anno, che fui preso in questo travaglio.

Di piú l’avviso come, avendo io visto l’eclisse dello spirito tra cristiani, lo qual solo ci distingue dall’altre nazioni, poiché tutte defendon la lor legge con argomenti, miracoli e profezie e coll’inquisizione, mi son risoluto ad esaminar l’Evangelio con tutte le leggi delle nazioni antiche e moderne dell’uno e dell’altro emisfero, e cosí con tutte scienze d’ogni setta di filosofanti. Arrivai al vero della nostra legge, che in lei sta solo la puritá della legge naturale, e solo vi son aggionti li sacramenti per aiuto ad assicurar la legge della natura. E conobbi li miracoli e profezie vere e false, e d’ogni cosa son risoluto, e dell’eclisse dello spirito e del ritorno di Dio a gli uomini vicino; che se ci fe’ senza aver bisogno di noi, come se ne avesse, cosí pur ci guida e con noi tratta come se di noi avesse bisogno, e non n’ha, ma gode dell’opere sue, perché son sue.

Cosí anche della morte del mondo. E m’occorse ver’ la nativitá d’una persona: li dissi ch’era inclinata alla profezia, li donai il modo di disponersi all’influsso divino; e perché egli era scelerato, li comparse il diavolo, e dicea esser angelo, e ci donò avviso di tutte le cose future a’ molti regni del mondo, e del papato e di Venezia ch’ha a rovinare. Io poi dimandai segni come Gedeone, s’era Dio o angelo; ce li promesse. E perché non insegnassi a colui a scoprir il diavolo, esso diavolo mi fece ponere in questa fossa con stratagemma stupenda che non posso scrivere. Qui aspettai scienze del cielo e libertá, secondo egli mi predisse: vennero piú diavoli, mi afflissero assai, perché io non mi lasciai ingannare; finalmente con molta orazione e flagelli ebbi rivelazion del vero, che quello era demonio, e delle cose soprastanno in Roma d’ecclesiastici e di Venezia, delle quali parte scrivo a nostro signore papa ed al cardinale d’Ascoli, ché qua non ho piú carta e tempo. E perché ci possa dirli, piacque al Signore darmi autoritá come quella del san Gioanni a’ farisei, e miracoli piú stupendi che quelli di Mosè, per convertir il mondo al vero Evangelio ed umiliar li