Pagina:Campanella, Tommaso – Lettere, 1927 – BEIC 1776819.djvu/350

344 t. campanella


C

Al cardinale nipote Francesco Barberini

Il Cardinal padrone non ha voluto giudicare da sé, ma dando ascolto a coloro da cui non può esser peggio servito, anche in Francia; pur tuttavia presto sentirá cosa che lo forzerá a cambiare opinione intorno all’esule, che intanto gli si raccomanda per la solita «lemosina», perché la pensione regia gli è pagata tardi e con stento.

          Eminentissimo e reverendissimo
               signore e padrone colendissimo,

Coloro che a Vostra Eminenza si sforzâro persuader che non sia vera l’abiura del marchese firmata e sigillata coram testibus, devean insieme persuaderli che rispondesse a nome di Sua Beatitudine al detto marchese d’Asserach una consolatoria; e che monsignor nunzio ci la consignasse e li dicesse: «Questa è risposta all’abiura che Vostra Signoria illustrissima mandò a Sua Beatitudine per via del padre Campanella». Ma perché Vostra Eminenza mi facesse mal per bene, desiderano non si sappia questa veritá. Ed altre assai: cioè ch’ogni giorno io rispondo agli eretici ed ateisti, e restano convinti con modi mirabili, secondo per tutti puntoni di Parigi ho posto le cartelle. E tutti vengono, odeno e poi dicono esser satisfatti; altrimente, non li licenzio. Vostra Eminenza mai non ha voluto conoscer co’ sensi suoi, ma d’altri; ma presto senterá cosa del suo servo che tutto il mondo sforzerá Vostra Eminenza a mutar opinione ed amarmi in grado supremo, quando al suo gran zelo s’accoppierá la mia sperienza. Di piú, l’avviso ch’io mostrai a questi signori ch’ella non era contraria al Cardinal duca né alla Sorbona ch’io presi per giudici nelle stampe. E ’l cancelliere fece fare secreti esamini nei miei libri, oltre di quelli che l’han approbati, per l’istanza di nunci, d’altri teologi suoi, i quali determinare per me.

Sappia anche che tutti conventi di Francia stanno in ru-