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320 | t. campanella |
che nessun omo sa tutte cose, ma «quae scímus sunt minima pars eorum quae ignoramus»; e che di questa minima parte «habemus scientiam ex parte non ex toto»; e che non le sapemo «prout sunt» ma «prout nobis apparent». E però son tante opinioni nel mondo; ed io non so se devo creder alla capra quando dice che la ginestra è dolce, o a me che dico amara; e se devo creder al cane che [dice] odorosa quella cosa ch’a me puzza; et sic de caeteris. Non son tanto grosso che credo a me solo, e che non lasci filosofar meglio. Dispiacemi che non sia a lei presente per poter mostrare quel che dico.
Al quarto rispondo che tutti i libri miei son aforistici, come può veder, salvo la Metafisica dove fui forzato diffondermi per le cause ch’ella può considerare. E qua tutti mi dicono che scrivo troppo compendioso ed assai piú ch’Aristotile: e son amicissimo di Salomon in questo e d’Ippocrate. Né scrivo per dir male, ma per invitar tutti a trovar il vero e ’l buono a chi Dio ci ha creato; e s’io confuto le opinioni altrui, non ci è scrittor che non lo faccia con minor, forsi, rispetto: vedi Aristotile. È necessario per seminare levar le spine prima, e però ho fatto poi li compendi della Metafisica. Galeno, san Agostino, san Tomaso e tanti altri chi scrisser assai, son letti assai da chi n’ha voglia; cosí sarò io nella Metafisica, dove non confuto per confutare, ma per avvertir gli altri a cercar cose piú e megliori. Vostra Signoria illustrissima diasi pace nel servo suo ch’è qual lo desidera, e se le pare dirmi altro, mi ammenderò sempre ad ogni cenno; e creda che vivo come scrivo nelli Morali. E creda a chi mi conosce e non a chi pensa far giudizio astuto dell’incognito. Ho ripreso Nodeo che mi tenne li scritti, e per ciò non li posi a stampa con quel di Iesi; nel resto li son servitore: ed io li feci dar la piazza dal conte di Brassach; e fo quel che posso per gli amici, nè mi diletto dir li loro difetti.
Mi piace che le sia venuto il pecorello; e se lo manderá a me, li protesto che questo lo ricevo per segno di volermi separar dalla servitú e grazia sua; io lo feci venir solo per