Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
310 | t. campanella |
obbedire a Sua Beatitudine ed alle leggi per conscienza, ma solo per forza, perché dicono: o Dio è o non c’è. Se non ci è, viviamo, regniamo, facciam quel che ci piace, per forza, per sofismi, per ippocrisia. S’egli è, o ci ha predestinati o reprobati ab aeterno, come dicono li pseudotomisti de mente di san Tomaso, e ci spinge in tempore ad ogni atto pio e peccaminoso in modo che non potemo far se non quel a che Dio ci move: dunque semo nati giudicati e non giudicandi, faccia ognun quel che li piace; perché né il bene può crescer la gloria e diminuir la pena non che sodisfarla, né il male può tôrci la gloria né diminuirla, né la pena aggravare.
Però Sua Beatitudine mi disse ch’io ci provvedessi a questo: e l’ho fatto in questo libro. De grazia, Vostra Signoria procuri che il padre Mostro e padre generale, perpetui miei persecutori, gratis non persuadano a questi signori che sia impedito. Di piú, scrivo al padre Mostro l’inclusa cartella; Vostra Signoria ce la dia lei o la faccia dar dal Favilla o dal conte, e mi procuri questo libro che mi tiene ingiustamente, approbato da quelli a chi fu da lui e dal padre generale commesso. Scrissi al signor cardinale Antonio ed a Sua Beatitudine ed all’ambasciatore cristianissimo ed al padre Marini, secretario dell’Indice, che mi sian disbrigati i libri stampati e ritenuti ingiustamente, a persuasion del Mostro, non per teologia ma per politica. Il libro contra ateisti qua fa gran frutto; giá che tutti l’eretici son fatti ateisti, e la scola eretta contra loro me lo cerca, se no, lo vol ristampare. Non ci è cosa che osta, se non dui versi che spiaceno a Nostro Signore, pensando fossero contra la sua bulla; perché quelli altri ch’il Mostro notò contro la bulla, son notati falsamente, come sa Favilla e ’l padre maestro Marino. Però supplico a Vostra Signoria ch’aiuti l’opera del signor ambasciatore che li dimandará mi sian rilassati.
Di piú la Monarchia, stampata in Iesi, qua è necessaria; perché, sendo approbata dal Mostro e dalla religione, è ritenuta solo perché dicono che dispiacerá a’ principi, mentre difendo le ragion della santa Chiesa: e questo è falso pretesto