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lettere 297

al Novaglia mio signore ed a qualch’altro, che secondino le filosofiche ragioni di Vostra Signoria illustrissima. È finita la stampa della traduzione dei dialoghi, e verranno altri libri. Mi spiace che il signor Gaffarelli passando per Lione non abbia mandato a me un libro delle Medicinali — e per mio rispetto ebbe il privilegio senza cui egli non averia avuto il frutto suo dal libraro, — e piú mi spiace che non mandò a Vostra Signoria illustrissima un esemplare. Forse lo fará al ritorno di Roma.

Resto al suo comando e fo umil riverenza al signor barone [di Rians] e tutti suoi. Qua si parla della magnificenza etc., da Vostra Signoria al signor Cardinal Lione [fratello del Richelieu], e dona a me occasione di parlare piú. A dio.

 Parigi, 15 aprile 1635.

Di V. S. illustrissima e reverendissima
servitore obligatissimo e divotissimo
Tomaso Campanella.


All’illustrissimo e reverendissimo signor
     l’abbate Fabri, monsieur de Peresc,
          presidente del parlamento, padrone osservandissimo,
 in Aix.

LXXXIV

Ad Urbano VIII

Le trame del Ridolfi a Parigi contro l’esule per mezzo di spie salariate.

Santissimo Padre,

Mando l’inclusi Aforismi dati in secreto al Cardinale, perché intenda come procede il vostro servo per bene di tutti, e praecipue di Vostra Beatitudine, in cui solo trovai vero