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266 | t. campanella |
i principi col papato e necessario, perché essi alzano un tribunal sopra quel di san Pietro eretto da Dio «super gentes et regna». E fanno scriver cosí da tutti, e fu poi opinione comune. E poi non si potrá rimediare, restando giá tradita la causa di Dio con legar le mani a soldati di santa Chiesa e sciȏrle a’ nemici. E se pur Vostra Eminenza dubita, mi dia giudici ut supra.
Terzo, dimando che sia relassato il mio libro stampato in Roma contra ateisti, il qual dopo il publicetur fu da Nostro Signore ritenuto, perché li parea ostar in un fuoco di tre versi alla bolla contra astrologi; et accomodando io quello, il padre Mostro prese occasion di impedirlo in tutto, dicendo a Nostro Signore che ci son piú di venti luochi similmente contrari alla bolla. E poi si ridussero a quattro, e poi ad uno. Ed io non ho voluto consentire alla sua censura di quel luoco, perché è contra l’onor di Nostro Signore e favorisce a manichei, proibendo Nostro Signore che non si facciano pronostici secondo i canoni. E ’l Mostro dice che proibisce ancora l’argomentare, come fo io e li santi padri, contra astrologos mahometanos ex dictis astrologorum. A punto come dice Fausto manicheo che san Matteo con error gentilesco disse: «vidimus stellam eius» e Mosè: «orietur stella ex Iacob»; onde segue anche che né pur contra gentili ed eretici ed ebrei potemo argumentar ad hominem ex dictis eorum etiam diabolicis, ex oraculis et sibyllis, come fe’ san Paolo e tutti padri imitando Matteo e Mosè. E cosí cade tutta la teologia, come dice Melchior Cano, «si non licet Goliam proprio gladio confodere». E contendendo io ch’il Mostro fe’ censura tanto mala, e che lo dica al papa che è contra Sua Beatitudine, lui mi rispose: «È vero, ma cosí vuol il papa; io non posso replicargli». Creda certo Vostra Eminenza che quella bolla cosí intesa come vuol il Mostro saria da brugiarsi dopo il transito di Sua Beatitudine in altra vita, come può vedere dalla difesa di detta bolla fatta da me e data al cardinale Grige.
Secondo, pur esso Mostro disse piú volte che saranno anche proibiti li poemi del papa, perché metton la sacra