Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
lettere | 243 |
non è informato, né può pensar a questo. Vostra Signoria per mio avviso faccia scriver dal granduca, che sí come mettono domenicani, gesuini e teatini e preti secolari in questa congregazione contra i vostri libri, ammettano anche il padre Castelli e me: e si vinceranno succumbemus etc. etiam nella proposizione, non che nelle ragioni. Ma sia a me secreto, quia etc. O dimandi avvocato e procuratore in questa causa: e se non la vinceremo, mi tenga per bestia. Io so ch’il papa è di gran senno, e quando sará informato etc. A Dio.
Roma, 21 agosto 1632.
Di V. S. eccellentissima |
Ho molti autori sacri per noi etc.
Al molt’illustre ed eccellentissimo
signor Galileo Galilei,
filosofo e matematico dell’Altezza di Toscana,
Firenze.
LXVII
Al medesimo
A malgrado delle minacce, egli continua in Roma ad occuparsi di Galileo,
ma pur troppo non gli può dar buone notizie.
Signore eccellentissimo,
Ho fatto il possibile per servirla: e s’io scrivessi a lei le ragioni urgentissime ed interessi donde non si devean movere a far contra lei, si stupirebbe: ex arcanis eorum sacris et politicis. Non fui ammesso: e pur informai un eminentissimo che sostenne l’impeto di contradicenti, e si dilatò da mattino ad un’altra di vespro: e pure non so che si è fatto. Ma non spero