Pagina:Campanella, Tommaso – Lettere, 1927 – BEIC 1776819.djvu/24

18 t. campanella

scrivo con arte indicibile, se la posso a lor presentare o mandare a Vostra Beatitudine. Né mi pôn dare avvocato ch’io li parli, come ho chiesto; e se ’l daranno, una volta mi parlerá a lor modo, e via etc.; né ch’abbia a mangiar piú che diciassette tornesi, né che mi ne venga da fuori; né confessore altri ch’uno spagnuolo dato dalli nemici a sconfortarmi come la moglie di Iob, e non lo vedo se non ogni anno; né andar a chiesa; né mutarmi di questa fossa orrenda. Mostrò il capitano a monsignor nunzio, senza me, il carcere di fuori, nel modo ch’ogni sepoltura par buona di fuori: e li fecero creder, senza entrare, che sia buona, e che non vada in giú come va, ventidue gradi, e che non stillano acqua le mura, e ’l suolo sempre bagnato, ch’entra spesso la pioggia — e sta pur sopra altre acque, — e sempre ci è puzza e scuro; e monsignore, per non aver da referire il contrario al viceré, il qual li disse che ’l carcere era buono — perché pur il viceré è ingannato in questo dall’empio capitano, — e non entrò né mandò, e disse ch’è buono.

Or se vincon li nemici in questi manifesti mendacii ed ammazzano le genti d’altra causa per ribelli, come non vinceranno in quello ch’è occulto a monsignore? e se queste picciole cose non pònno li giudici, come potran difensar la innocenza mia o la ragion ch’io averei d’esser perdonato? Ma sono scusabili, che né anco Pilato viceré potea difender quella di Cristo, né re Sedechia Ieremia, né David vendicar Abner ed Amasa contra Loab; perché dove li satrapi piglian autoritá per ragion di stato, come in questo negozio mio, non ci è rimedio: mi calunniarono ragioni, profezie, miracoli ed ogni veritá esposta al senso. Fui per morir più volte, né mi donano medicine; e per un secreto di magia naturale e per regole ch’io uso, sendo medico, son vivo con l’aiuto di Dio, ma tanto debole e d’infirmitá pieno ch’ogni picciol tormento m’uccideria.

Però appello ut supra: la grandezza di questi negozi cerca la presenza di Vostra Beatitudine a cui son mandati. Ella per segno nacque con la difficoltá d’Ercole o di Cesare a cose